LA STRUTTURA

Gli elementi chiave della IR sono:

- Piattaforme “omiche”. Dotate di personale specializzato e di tecnologie avanzate funzionali al processamento e alla caratterizzazione molecolare di campioni biologici e di modelli cellulari e animali di patologie umane, MAA ma anche di altra natura e il cui studio possa giovarsi di approcci omici.

Gli ambiti in cui queste piattaforme operano sono quelli della: genomica, trascrittomica, epigenomica, metagenomica, proteomica e metabolomica.

Insieme a quella bioinformatica, le piattaforme omiche, e relative facilities, svolgono attività conto terzi, forniscono supporto tecnologico per l’innovazione e competitività delle imprese e contribuiscono allo sviluppo della “personalized medicine” a livello regionale e nazionale.

- Piattaforma informatica. Costituita da ricercatori e tecnici che si occupeano anche del management e dell’analisi dei dati omici e della gestione integrata di questi con i dati clinici, sia per finalità di ricerca che di servizio conto terzi.

Tra gli altri, un obiettivo che si sta già perseguendo è la partecipazione della facility alla infrastruttura distribuita Elixir-Italy.

- Biobanca. Questa è una struttura destinata alla raccolta e conservazione di materiale biologico di origine umana.

Il materiale, proveniente sia dalla struttura sanitaria del Centro che da altre regionali e nazionali, viene processato in accordo con le leggi vigenti e secondo i principi di “best practice” indicati da organizzazioni internazionali (NIH, BBMRI).

Considerando che, ad oggi, non esistono biobanche per MAA né nella rete italiana BBMRI né nella rete europea BBMRI-ERIC, quella del Centro potrà essere un unicum con ovvi risvolti positivi sia per le opportunità progettuali che per la sperimentazione clinica.

- "Animal facility”. In via di realizzazione (si stima fine 2021) sarà destinata al mantenimento e studio di modelli animali in condizioni sanitarie e ambientali controllate ( Stabulario SPF - Specific Pathogen Free- ).

Includerà laboratori di fisiologia, comportamento e imaging in vivo. La sua gestione e operatività potrà essere affidata a qualificate aziende del settore secondo un modello già applicato dall’Ateneo.

Considerando il ruolo determinante svolto dai fattori ambientali/alimentari nell’insorgenza e progressione delle MAA, e in particolare il ruolo svolto dal microbiota, la disponibilità di una tale facility risulterà strategica non solo per la ricerca di base ma anche preclinica, notoriamente di grande interesse industriale.

- Facilities di “imaging” e “molecular interactions”. Queste sono dotate di personale specializzato e strumentazione adeguata per caratterizzare in dettaglio sia le strutture e le funzioni cellulari (es. microscopia confocale e cell-sorting) che le interazioni tra cellule o molecole (es. DEParray e SPR).

Le facilities operano sia per finalità di ricerca che per servizio conto terzi.

- Laboratori di ricerca. Questi sono i laboratori di ricerca in cui docenti, ricercatori e studenti sviluppano i progetti nelle tre aree strategiche individuate dal CTS del Centro:

  • Autoimmunità: studi genomici, analisi dei meccanismi patogenetici per l’identificazione di nuovi marcatori diagnostici e target terapeutici (referenti in seno al CTS: Mignone, Gariglio, Marengo, Pirisi).

  • Immunità mucosale e microbiota: nutrizione e microbiota; nutrigenomica, nutrigenetica ed epigenetica; microbiota e disbiosi nelle patologie autoimmuni; associazione tra microbiota e profilo genetico dell’individuo e influenza dell’ambiente sullo sviluppo della malattia (referenti in seno al CTS: Sica, Santoro, Arlorio).

  • Allergia: identificazione di allergeni e sviluppo di nuovi marcatori diagnostici e sistemi avanzati di rilevazione (referenti in seno al CTS: Arlorio, Pirisi).

La contiguità dei laboratori di ricerca con quelli delle imprese ospitate, quelle incubate e con la struttura sanitaria favorirà lo sviluppo di ricerca traslazionale.